Roczen, quel treno per Salt Lake City
di Massimo Bonardi
Chi mi legge da tempo sa quanto io mi ripeta su questo argomento. E’ mia modestissima opinione, che nell’anno 1994, a cinque mesi di distanza l’uno dall’altro, siano nati i due più grandi talenti che il motocross abbia visto nella sua storia; Ken Roczen e Jeffrey Herlings, con mia particolare predilezione per il primo, forse perché ho ancora negli occhi i suoi esordi sul Suzuki contro le corazzate KTM. Tutti e due, causa più infortuni e di una certa gravità, allo stato attuale della loro carriera, hanno raccolto decisamente meno successi di quanto le loro doti e la loro superiorità tecnica rispetto agli avversari del momento, avrebbero dovuto giustamente garantirgli. Roczen si sta apprestando ad iniziare la sua nona stagione in 450 del campionato supercross, nove anni nei quali ha rincorso senza raggiungerlo, il successo nella più prestigiosa delle serie americane.
Il quesito che si pongono i suoi estimatori è sempre quello; quest’anno ce la farà? Riuscirà con la sua classe a sopperire alle carenze fisiche che, inevitabilmente, i gravi infortuni subiti gli hanno lasciato?
Cerchiamo di analizzare ciò che lo aspetta da due punti vista; tracciati e avversari.
Per i tracciati, in questo campionato – semi – post COVID si torna negli stadi della tradizione, con un inizio che ricalca quasi fedelmente il calendario 2020. Per cui per Ken, non sono bellissime notizie, in quanto i tracciati dai disegni più nervosi e parossistici, imposti dagli spazi limitati degli stadi del baseball, hanno spesso rappresentato un problema in più per il pilota tedesco, che trova ritmo e passo più facilmente quando si torna a correre nei più ampi stadi del football. Lo dice la classifica; nel 2020 delle prime sei gare se ne sono corse – esattamente come quest’anno – cinque nei “diamanti” del baseball e la sua prima vittoria è arrivata a Glendale, nel primo degli stadi del football. Su diciassette prove, cinque si correranno nello “stretto”, due negli atipici tracciati realizzati negli autodromi di Daytona – regno incontrastato di Tomac – e Atlanta, mentre i restanti dieci negli stadi della palla ovale USA.
In teoria, se riuscisse a limitare i danni (o addirittura a vincere, perché no?) nelle gare iniziali, almeno dal punto di vista “tecnico” vedrebbe il calendario svilupparsi a suo favore.
Per gli avversari….eh…qui il discorso si fa complesso; Webb, con quel sontuoso #1 sulla tabella o Tomac, saranno le sue tradizionali e consuete bestie nere con inserimenti dei vari comprimari? E se io vi buttassi lì che per me, nel 2022 il più pericoloso sarà Aaron Plessinger? Sono matto? Forse, ma ci sono due fattori tutt’altro che banali da non sottovalutare. Webb si è…”congedato” dall’addestramento quasi da Navy Seals di Aldon Baker e sono fermamente convinto che almeno un buon 20 – 30% delle prestazioni del pilota KTM fossero dovute proprio alla disciplina imposta dal più noto e severo preparatore americano. Il suo posto chi l’ha preso? Aaron Plessinger che – in più – è sceso da una Yamaha 450, diciamocelo, non particolarmente entusiasmante nell’indoor, per salire sulla “regina arancione” tra l’altro in versione preserie 2023 così come impone il regolamento USA che non ammette prototipi al via. Il buon Aaron, la “blu” l’ha lasciata a Tomac, che dopo una vita in Kawasaki, si ritroverà a dover resettare tutti i suoi automatismi per domare il “cilindro girato” del purosangue di Iwata. Roczen si trova pertanto in una condizione sostanzialmente “stabile” di squadra e di mezzo, ritrovandosi probabilmente più in difficoltà a dover arginare veloci e scalpitanti emergenti, come appunto Plessinger, il suo compagno di squadra Sexton e il guascone Ferrandis, più che gli “avversari di sempre”. Come dite? Cianciarulo e Barcia me li son persi per strada? Ma no, il primo rientra dall’ennesimo infortunio e dovrà combattere prima con la sua testa che con i suoi antagonisti in pista, del secondo, quella è tutta un’altra storia e ve ne parla il mio collega Fabio in uno spazio dedicato tutto al biondo pilota GasGas.
Il biglietto speciale di prima classe per Salt Lake City, cosa dite, il tedesco l’ha prenotato? Non resta che goderci il campionato di supercross più bello del mondo e scoprire chi salirà alla fine, su quel prestigioso gradino del podio.
(Image HRC)