Temperature glaciali? Pensiamo all’estate e godetevi questo articolo! Per l’occasione abbiamo disturbato una delle firme più autorevoli nel mondo del tassello, Zep Gori. La sua attenzione si è posata sugli ‘enfants terrible’ della 250 😉
Buona lettura.
Il pupo in blu è bello carico. Cattivo e veloce. Quando arriva sotto all’avversario… avete presente Dungey? Ecco, Webb è il contrario. Fra le piccole pesti della 250 è quello più tosto e se la smette di partire male e mettersi nei guai, quest’anno la Costa Ovest la vince lui. Perché fra tutti i giapponesizzati ha pure una moto veloce. La GYTR gli ha preparato un bel motorino per la sua Yamaha del team Star, che spinge forte a metà come piace a Webb. La differenza però la sta facendo lui col lavoro di Gary Bailey e Swanepol (ricordate? Adesso fa il trainer). Perché? Il suo giro veloce in finale l’ha segnato a tre giri dal termine, a meno di due decimi dal record di Hill. E dopo l’eccezionale e vittoriosa rimonta di Anaheim2, anche sabato scorso ha recuperato una brutta partenza con un’escalation quasi vincente. Ancora mezzo giro e si sarebbe bevuto anche Stewart. Nessuno come lui.
Anzi no! Bowers è aggressivo quanto Webb e siccome gli vuole bene, cerca sempre di stargli vicino, molto vicino. Infatti dice che sono amici e l’ennesimo complimento fra i due – si vogliono davvero un monte di bene! – s’è risolto con una spallata degna del gancio di un peso massimo. A dirla tutta, anche stavolta la colpa è più di Webb che di Bowers, e quel “fuck” plateale in tivù se lo potrebbe rimangiare.
Perché nella foga della sua rimonta, per tentare l’ennesimo sorpasso ha chiuso talmente di colpo la traiettoria che Bowers non poteva evitarlo. A tre giri dalla fine, quando ormai Webb girava più veloce di un secondo e mezzo, lo scambio di posizioni è stato pacifico. Bowers è ancora messo bene in classifica ma sulle sue prestazioni l’unica certezza è l’incazzatura del patron ProCircuit: non è quello che si aspettava Mitch Payton. Anche Alldredge – compagno di Bowers nel Kawasaki ProCircuit – non sta andando alla grande. Non va proprio.
https://www.youtube.com/watch?x-yt-ts=1422327029&x-yt-cl=84838260&v=HkLGsvbzay0&arve-mode=thumbnail
Può essere molto più contento babbo Stewart, che purtroppo l’esprime abbozzando i suoi ciccione-rap davanti al podio. Suo figlio, quello non dopato, ha vinto (finalmente!) un Supercross e le parole di Malcolm sul podio fanno intendere che pensa di esserci anche lui nella corsa per il titolo. Un pilota ambizioso ci deve credere, anche se la delusione sarà cocente. La statistica gli dice bene: negli ultimi quattro anni il vincitore di Orlando è sempre diventato campione West Coast. La preparazione atletica e la velocità dice no. Malcolm non è abbastanza veloce e non è abbastanza allenato. Soprattutto non è suo fratello.
Infine a questo giro, un commento per Hill. Veloce, velocissimo, ogni tanto supersonico. Quindi ogni tanto vola, come a Orlando. Fare pole mollando mezzo secondo a Webb e vincere la sua heat, sulla Costa Ovest è roba per pochi. Hill Forse poteva vincere: nella finale era in testa e ha fatto tutto da solo. Cappottone e sul finale cede anche sul ritmo. Hill non è messo male in classifica, se non casca è sempre da podio, nelle sezioni ritmiche e in partenza sa sfruttare coppia e potenza della migliore 250 in pista, ma dopo i sei giri della heat vittoriosa aveva il fiatone. La vittoria può attendere. De Coster non lo sappiamo.
Nelson? Osborne? Bell? Questa settimana sulle moto austriache c’erano delle controfigure. In partenza solo Nelson s’è messo subito nei guai, ma sono tutti arrivati molto indietro.
Di loro ha fatto molto meglio Martin, il fratello vecchio (25 anni). Per lui il podio non è per niente scontato, ma la Costa Ovest e un anno in più d’esperienza gli stanno facendo bene. Così entra nella topten generale e si guadagna lo stipendio da onesto lavoratore del manubrio.
Tra sette giorni repliche & eventuali.
tempo di lettura 7 minuti
(Image S.Cudby, profile Dianna Dahlgreen, Cooper Webb, Malcolm Stewart)
